martedì 13 settembre 2022

"LA MATTANZA DEI TONNI"

Immagini di repertorio
















Cari amici, nel nostro saggio di pillole mamertine, oggi rivisitiamo un'antica professione in usanza nella nostra città fino al 1966: la mattanza dei tonni. 
Che cos'è la mattanza dei tonni? La mattanza è la fase finale della pesca del tonno. Questa tipologia di pesca adotta un procedimento ben definito, che consiste nella disposizione di un numero di tonnare, natanti e palischermi atti a disporre le reti in modo tale da formare due camere provviste di porte (sempre di rete). Il tonno, una volta percorso il tragitto e finito nelle camere, viene indirizzato sotto disposizione del rais nella camera della morte, dove qui in maniera cruenta e forzata, viene ucciso. Il tipo di tonnara operativa a Milazzo era definita tonnara di corsa e catturava i tonni nel periodo riproduttivo maggio-giugno; l'altro modello era la tonnara di ritorno che si adoperava nel periodo luglio-agosto. A Milazzo si contavano fino a sei tonnare, quella del tono era di proprietà delle famiglie D'Amico e Calapay, poi vi era quella di di Santa Lucia che si estendeva fino alla contrada Mangiavacca di proprietà di Stefano Del Bono. L'ultima tonnara in uso fu quella del 1966 di proprietà di Maria Teresa Faranda D'Amico e del rag. Maurizio Bonaccorsi. Ricordiamo anche i nomi dei palischermi e di altre imbarcazioni: Sant'Andrea, Caporais e San Tommaso, la Portachiara, il Bordonaro, la Portachiarella, lo Iaddu e la Muciara. Milazzo con le sue sei tonnare garantiva occupazione seppur stagionale e alimentava un indotto di grandi proporzioni. L'organigramma lavorativo, prevedeva oltre ai pescatori, i cordari, i fabbri, i falegnami, i maestri d'ascia e persino le donne che si adoperavano nelle cuciture delle reti.

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