sabato 24 marzo 2018

LA VIA DELLA PASSIONE.....


Cari amici, venerdì 23 marzo alle ore 19:00 presso la Chiesa del Sacro Cuore di Milazzo ha avuto luogo : "La via della Passione" una straordinaria interpretazione sulla Sacra Rappresentazione Vivente della Vita e la Morte di Nostro SIGNORE. Sotto la magistrale regia di Enzo Paci, accompagnati dalle musiche dal vivo di Giuseppe Del Bono e dalla voce narrante di Rosaria Cusumano  , la rappresentazione ha donato ai presenti in platea un'impronta spirituale profonda che ha solcato con lacrime di commozione molti volti dei presenti. Bravissimo Riccardo Lo Presti nei panni di Gesù che  graziato da una capacità di discernimento soggettivo, ha regalato emozioni e riflessioni sul mistero Pasquale della Passione. Gesù manifesta tutta l'impotenza e la debolezza dell'amore che si fa cieco e povero per donare a tutti noi una nuova vita e una dignità ritrovata. Surreale e forte l'interpretazione della tentazione nel deserto di Satana (interpretato dalla bravissima e talentuosa Gaia Foti) a Gesù: i tempi e le modalità interpretative offrono una dimensione mistica e nello stesso tempo di confronto sociale che hanno come meta il cuore. Una interpretazione curata nei minimi dettagli che ha saputo far rivivere il Vangelo con la sua Luce, in una fredda serata Milazzese. Bravissimi Salvatore Torre nei panni di Ponzio Pilato, dello stesso Enzo Paci nelle vesti di San Giovanni il Battista, di Santino Orefici nei panni di Pietro, di Gaetano Foti nei panni di Giuseppe (sacerdote del tempio) dei dodici apostoli, e di tutti gli attori che hanno reso straordinaria questa serata. Il messaggio che ho colto  in questo contesto evangelico è che noi spesso commettiamo l'errore di pensare che Dio abbia bisogno delle nostre forze, delle nostre capacità, della nostra fedeltà e della nostra Santità. Il Signore cerca semplicemente persone disposte a stare con lui, per aiutarlo ad affrontare il difficile momento del dono di se all'umanità. Per fare questo sono indispensabili la disponibilità e una profonda e sincera amicizia nei suoi riguardi. Come Pietro, non ci si deve mai fidare dei propri presunti buoni propositi, piuttosto dovremmo cercare l'amicizia cordiale e intima con Gesù. 





giovedì 8 marzo 2018

Il SIGNIFICATO DELLA FESTA DELLA DONNA.

  1. La ricorrenza dell'otto marzo: giornata mondiale sulla donna, celebra le conquiste sociali, politiche e paritarie ottenute del gentil sesso, e rivendica purtroppo in molti paesi del mondo il diritto alla vita, alla libertà, alla dignità, ammonendo e condannando mentalità retrograde, quali la discriminazione, la violenza e l'oggettività: macabre realtà odierne. Volendo presentare un piccolo percorso storico sull'itinerario che ci ha accompagnato fino ad oggi dobbiamo menzionare in primis la data del 23 febbraio 1909 negli Stati Uniti dove ha sede il primo congresso come giornata ufficiale sulla questione femminile. Tema di studio, il diritto al voto delle donne, e l'atteggiamento poco professionale da parte dei datori di lavoro nei confronti delle stesse con retribuzioni offensive e degradanti che infangavano le dignità. Da li in poi i diritti sacrosanti furono gridati nelle piazze in Svizzera, Austria, Germania e Danimarca con l'intento di riqualificare il ruolo della donna e rivendicare questioni politiche e sindacali che deturpavano l'immagine femminile. In Russia il 3 marzo 1913 a Pietroburgo su iniziativa del partito bolscevico partorisce la prima rivoluzione femminile, ma gli arresti della polizia zarista e gli impedimenti forzati rimandarono la questione al 1917. Anche in Germania le questioni vennero rinviate, infatti dopo il 1911 fu riproposta nel 1914. In Francia organizzata dal partito socialista riproposta il 9 marzo 1914. Dopo il congelamento degli eventi a causa della prima guerra mondiale, l'otto marzo 1917 a San Pietroburgo le donne della capitale istigate da una condizione lontana dalle loro aspettative, danno vita ad una grande manifestazione di piazza che sanciva la fine della guerra e dello zarismo; gli sterili tentativi avallati dai cosacchi non ostacolarono più il mutamento generazionale, cosicché l'otto marzo, divenne l'inizio della "Rivoluzione russa di febbraio". Solo nel 1922 in Italia prese corpo la giornata della donna e fu un idea portata avanti dal partito comunista italiano; con la fine della seconda guerra mondiale l'otto marzo 1946 prese vigore la forma e l'ideale del contenuto e fu scelto come simbolo di questa celebrazione: la mimosa. La scelta ebbe come madrine Teresa Noce, Rita Montagnana e Teresa Motta, i quali asserivano che la mimosa è un fiore che sboccia nel mese di marzo e si sposa per questo con i dati storici. A Roma l'otto marzo 1972 si svolse una manifestazione in piazza campo de' fiori; oggetto della rivalsa prodigata da una cinquantina di manifestanti in maniera inconsueta, questioni quali l'aborto la liberalizzazione dell'omosessualità e il matrimonio. Concludo con un pensiero che formulo guardando foto di donne sfigurate dai propri mariti e da una mentalità inaccettabile.... ancora viva in paesi arabi . I fanatismi religiosi, l'ignoranza culturale che ci rende simili alle bestie, il considerare la donna come oggetto di possesso e di consumo, devono essere condannati in tutte le parti del mondo; bisogna sradicare culture barbare, incivili e comodiste. La donna è il seme della vita, è la mamma delle nostre coscienze, il cuore dove le sofferenze gridano in silenzio. Rispettiamole in nome di un Amore che non è solo parola.