martedì 26 dicembre 2023

IL MILAZZESE "DAVIDE PATTI" APRE LA NOTTE DI CAPODANNO IL CONCERTO DI "ANNA TATANGELO"

Chi è Davide Patti?
Davide Patti è un 15enne Milazzese di grande talento. Ha partecipato a Concorsi e Festival in Italia e all'estero con grande successo, come vincere il primo posto in Italia e il secondo posto nel mondo al "Sanremo Junior 2021 al Teatro Ariston.
Si è esibito su RAI 2, in tre puntate, in un format condotto da Garrison, ex professore di "Amici" di Maria De Filippi.
Fa da corista su RAI 1 per Arisa nel concerto di Natale. È da poco sul Mar Nero, porta con la sua voce l'Italia sul podio al rimo posto in Bulgaria.
Ha iniziato a cantare e suonare la chitarra all' età di 7 anni; adesso è iscritto al secondo anno accademico al conservatorio Tchaikovsky di Catanzaro.
Suona anche il pianoforte e studia mimica.
Vola in Svizzera perché scelto come solista per il Concerto "La Forza della Musica Italiana" all' estero accompagnato e diretto dall' orchestra del grande maestro Enzo Campagnoli. Di lui hanno osannato le doti cantanti del calibro di Al Bano, Serena Autieri, Arisa, Renga, Amadeus e potrei continuare.
Recentemente, esattamente il 23 sera, malgrado gli innumerevoli impegni è ospite di Padre Dario nella Parrocchia del Sacro Cuore durante il Concerto del "Piccolo Coro" e oltre a presentare tre brani di livello internazionale, si esibisce nell' ultimo canto "Happy Day" supportato dalle voci bianche del "Piccolo Coro Sacro Cuore" conosciuto da anni nell' interland Milazzese.
Una standing Ovation per lui durante le sue esibizioni.
Lo vedremo aprire la notte di Capodanno il concerto ad un artista di nome Anna Tatangelo..... ( Non perdetevelo).....
Che dire:
Nonostante gli innumerevoli successi, resta sempre un giovane umile, riservato ed EDUCATO....
Sentiremo ancora parlare di lui.

sabato 25 novembre 2023

I RAGAZZI DEL DON PEPPINO CUTROPIA SALUTANO VINCENZO MOLINO.....

Andarsene a soli 27 anni non si può accettare, va contro ogni logica e fa vacillare anche le fedi più salde.....
Dovevi scorazzare con la tua moto e gioire della tua bella età....... ma la vita sa essere bastarda.
Hai lottato e venduto coraggio, hai pianto ma ti sei rialzato tante volte.
"Ti vogliamo e ti vorremo sempre bene; ti ricorderemo anche in questo campetto dove giovanissimo hai esultato con noi e tante volte ci siamo abbracciati.
Ci stringiamo ai tuoi cari e sappiamo che porterai la tua vitalità ovunque andrai." 
I ragazzi del Don Peppino Cutropia oggi nella partita interna contro la Juvenilia lo hanno ricordato con un minuto di silenzio.

martedì 13 settembre 2022

"LA MATTANZA DEI TONNI"

Immagini di repertorio
















Cari amici, nel nostro saggio di pillole mamertine, oggi rivisitiamo un'antica professione in usanza nella nostra città fino al 1966: la mattanza dei tonni. 
Che cos'è la mattanza dei tonni? La mattanza è la fase finale della pesca del tonno. Questa tipologia di pesca adotta un procedimento ben definito, che consiste nella disposizione di un numero di tonnare, natanti e palischermi atti a disporre le reti in modo tale da formare due camere provviste di porte (sempre di rete). Il tonno, una volta percorso il tragitto e finito nelle camere, viene indirizzato sotto disposizione del rais nella camera della morte, dove qui in maniera cruenta e forzata, viene ucciso. Il tipo di tonnara operativa a Milazzo era definita tonnara di corsa e catturava i tonni nel periodo riproduttivo maggio-giugno; l'altro modello era la tonnara di ritorno che si adoperava nel periodo luglio-agosto. A Milazzo si contavano fino a sei tonnare, quella del tono era di proprietà delle famiglie D'Amico e Calapay, poi vi era quella di di Santa Lucia che si estendeva fino alla contrada Mangiavacca di proprietà di Stefano Del Bono. L'ultima tonnara in uso fu quella del 1966 di proprietà di Maria Teresa Faranda D'Amico e del rag. Maurizio Bonaccorsi. Ricordiamo anche i nomi dei palischermi e di altre imbarcazioni: Sant'Andrea, Caporais e San Tommaso, la Portachiara, il Bordonaro, la Portachiarella, lo Iaddu e la Muciara. Milazzo con le sue sei tonnare garantiva occupazione seppur stagionale e alimentava un indotto di grandi proporzioni. L'organigramma lavorativo, prevedeva oltre ai pescatori, i cordari, i fabbri, i falegnami, i maestri d'ascia e persino le donne che si adoperavano nelle cuciture delle reti.

Immagini di repertorio


sabato 18 settembre 2021

UNA PICCOLA STORIA ILLUSTRATA DI MILAZZO...

Franco Trio e Santino Smedili non ancora diciottenni


Questa piccola raccolta di immagini, inorgoglisce i nostri presupposti di rinascita e arricchisce la nostra conoscenza su Milazzo. Ringrazio Pasquale Saltalamacchia della Pro Loco, Santino Smedili, Gioacchino Di Salvo, e Salvatore Salmeri per il loro contributo fotografico. In queste immagini qualcuno potrebbe riconoscersi

Panorama storico di Milazzo


Il vecchio Duomo



 anni '60



Croce di Mare

Vaccarella


Milazzo allagata


Scolaresca anni '40


Marina Garibaldi



Scolaresca anni '50


Il Promontorio

A "Potta u capu"

Raccolta della lana




Raffineria


Porto Milazzo


Castello Saraceno

La pesca del tonno

Grotta Polifemo


Merrina

Il Grande Castello

Grotta Polifemo

Teatro Trifiletti



Spiaggia di Ponente

Ingresso Castello

Ritrovo Diana









































martedì 14 gennaio 2020

A2A: PAZZESCO .... DOPO 8 MESI LAVORATORI ANCORA IN MEZZO AD UNA STRADA

Centrale San Filippo del Mela

Continua lo stato di agitazione fuori i cancelli dell'A2A da parte degli operai licenziati lo scorso aprile.
Sono trascorsi quasi 9 mesi da quando i 7 operai (oggi 18) che lavoravano all'interno dell'indotto A2A sono stati licenziati. Lavoratori che per oltre un ventennio si sono prodigati con professionalità, competenza e salute ad arricchire un sito che oggi stenta a riconoscerli. PADRI DI FAMIGLIA LASCIATI PER STRADA, nell'indifferenza più totale di una classe politica indegna e miserabile, incapace di alzare un dito; nell'indifferenza di poteri forti che mirano a migliorare i propri bilanci a discapito di una dignità operaia ridicolizzata e messa alla gogna.

Riportiamo in forma integrale le dichiarazioni che i due segretari CGIL e CISL Daniele David  e Pippo Crisafulli quest'oggi hanno riportato:

Daniele David segretario della FIOM  CGIL di Messina.
"Il presidio di oggi degli operai licenziati all'interno dell'indotto A2A nasce dall'esigenza di sensibilizzare tutti i responsabili di questa vicenda rispetto alla necessità di intervenire immediatamente per il ritorno dei lavoratori in impianto; sono circa una ventina che non sono stati ancora riassunti malgrado gli impegni che i mesi scorsi sono stati presi da chi di competenza. Questo è l'inizio della mobilitazione che continuerà e aumenterà anche d'intensità nel momento in cui non ci dovessero essere risposte adeguate per un impianto importante in questo territorio per una realtà industriale che deve garantire il diritto e l'occupazione per tutti."

Pippo Crisafulli segretario della FIM CISL di Messina.
" Dopo le rassicurazioni che la Centrale di San Filippo ci ha dato per quanto riguarda il reinserimento al lavoro dei lavoratori, stiamo constatando che ancora in questa giornata sono fuori. Le aziende che dovrebbero assumerle disconoscono gli impegni che hanno preso con la direzione di A2A; noi speriamo che in tempi brevi questa situazione si possa chiarire definitivamente, perchè  nella spinta  della Centrale al riassorbimento della forza lavoro, noi notiamo che le aziende che dovrebbero assumere fanno finta di non sentire e quindi siamo in uno stato traballante e non di certezza occupazionale.


COMUNICATO FIM CISL - FIOM CGIL - UILM UIL

CONTRO LICENZIAMENTI E CONTRATTI PRECARI
Dopo mesi di confronti privi di risultati (l'ultimo incontro con la Direzione A2A, in cui erano state date ampie rassicurazioni, si è tenuto a Dicembre u.s.), oggi 13 gennaio 2020 i lavoratori licenziati dell'indotto della centrale elettrica hanno presidiato fin dalle prime ore del mattino i cancelli dell'A2A per rivendicare l'immediata assunzione, così come concordato anche in sede istituzionale nel giugno 2019.
Non è accettabile che le aziende appaltatrici di un impianto industriale come la Centrale Elettrica agiscano al di fuori di ogni responsabilità sociale all'interno di un territorio che ha pagato un importante tributo per quella produzione e che pretende il mantenimento dei livelli occupazionali.
In particolare, la principale azienda appaltatrice, la Gelese Ergo Meccanica, deve comprendere che gli operai non intendono subire alcun arretramento, ne sul piano occupazionale ne su quello contrattuale: i contratti di somministrazione, i contratti a tempo determinato e i contratti di distacco a comando non sono compatibili con la professionalità maturata dagli operai in anni di esperienza ne con la natura di quell'impianto industriale.
In questo senso FIM,FIOM,e UIL chiedono a tutti i livelli istituzionali di intervenire a tutela dei lavoratori coinvolti segnalando che, mentre 18 operai attendono di rientrare in impianto, le stesse aziende dell'indotto ricorrono quotidianamente a forme intensive di straordinario.
Oggi, dunque , si è aperta un'altra fase di mobilitazione, che si articolerà in tutte le forme necessarie ad ottenere il rientro di tutti gli operai nel loro posto di lavoro.

ASSUNTI TUTTI - ASSUNTI DAVVERO


sabato 5 ottobre 2019

LA MITICA GROTTA POLIFEMO

Interno della Grotta Polifemo negli anni 70
La mitica grotta rappresenta un punto leggendario della nostra Milazzo. Ubicata nell' antichità sul costone della rocca, dove oggi nasce il castello garantiva un profilo surreale e per certi versi inquietante nella cartolina paesaggistica. Omero nei canti dell'Odissea narra come il ciclope Polifemo, figlio di Poseidone e Toosa dimorava nella grotta insieme al gregge e governava gli armenti del Dio sole, in questa terra chiamata " Chersoneso d'oro". Secondo la tradizione Omerica, la grotta fu anche luogo di prigionia del ramingo Ulisse, che dovette ricorrere a tutta la sua  astuzia e la sua scaltrezza per sfuggire ai propositi carnefici dell'immane. La storia invece ci eredita un patrimonio che nel corso dei secoli ha mutato il suo utilizzo: nel 1600 si adoperava per la fabbricazione di polveri e selmiti; nel dopoguerra per l'installazione di artiglieria e infine negli anni 60-70 divenne sala ricevimenti per occasioni mondane. La peculiarità e le bellezze suggestive osannate dai  greci e romani negli antichi "Agri-Milesi" hanno amplificato il contesto, rendendolo idoneo alle aspettative popolari. Ma l'esercizio ristorativo chiuse battenti al fine degli anni 70 per una serie di motivazioni legati alla sicurezza e all'igiene diventando cosi' oggetto del mistero sotto la maestosità del castello. Oggi la sua sontuosità si adagia nelle memorie di Milazzo e stuzzica l'immaginazione, di chi con passione e devozione ha vissuto le tradizioni Milazzesi. 

venerdì 4 ottobre 2019

U' BAMPARIZZU ....

Immagine di repertorio
Cari amici vorrei citare un termine locale, sempre più in disuso, (i più giovani forse ignorano), che rivendica un'usanza milazzese di moda fino a un trentennio  fa: "u bamparizzu". Il termine simpaticamente adottato in frasi ironiche popolari   consisteva nell'accensione di fuochi nella prima notte di nozze tra coppie di anziani che si risposavano. L'evento prevedeva che in tarda serata un gruppo di burloni dopo aver raccolto legna, frasche, stracci vecchi e averli cosparsi di olio, accendevano il fuoco dietro la porta dei novelli sposi e accompagnati dal suono di chitarre e tamburelli, stornellavano sfottò, canzoni popolari e quant'altro potesse  colorare la serata. La bolgia sorretta da schiamazzi e risa, istigava il vicinato all'ammonimento dell'evento, fino a quando per i disagi comportati se ne è persa oggi l'usanza.